13.9 C
Belluno
giovedì, Luglio 4, 2024
HomeArte, Cultura, SpettacoliCultura e spettacoli, tempo libero, benessere, fuori provinciaAffidata al bellunese Luigi Codemo la curatela della mostra di Giancarlo Cerri...

Affidata al bellunese Luigi Codemo la curatela della mostra di Giancarlo Cerri “Formato medio”

Luigi Codemo, direttore della prestigiosa raccolta museale GASC-Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Milano

Il bellunese Luigi Codemo, direttore della prestigiosa raccolta museale GASC-Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Milano, è stato scelto per occuparsi della curatela della mostra “Formato Medio” dell’artista milanese Giancarlo Cerri, in programma dal 28 maggio al 21 giugno al Centro Culturale di Milano, a pochi passi dal Duomo.

La mostra, che presenta 26 opere realizzate dal 1954 al 2005, anno in cui Cerri smetterà di dipingere per una grave forma di maculopatia, vuole essere un omaggio al “formato medio”, ovvero a quelle opere le cui misure oscillano fra 40×50 e 80×100 centimetri attraverso un excursus dell’arte di Cerri, dal suo periodo figurativo a quello astratto.

La scelta di affidare la curatela della mostra a Luigi Codemo, nato nel 1969 a Basilea, ma ben presto tornato ad abitare ad Alano di Piave, paese d’origine dei genitori nelle Prealpi bellunesi, non è stata assolutamente casuale: infatti, dopo aver frequentato il Liceo Classico “Panfilo Castaldi” di Feltre ed essersi laureato in Filosofia con indirizzo in comunicazioni sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha incominciato da subito a lavorare nella promozione del prodotto culturale per enti europei e poi per società internazionali, e dal 2016 è Direttore della GASC Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei con sede nella settecentesca Villa Clerici a Milano, museo d’eccellenza che conserva una delle più importanti raccolte museali di arte sacra ed espone una ricca collezione di opere d’arte del ‘900 e contemporanee.

Inoltre, da sempre affascinato alla filosofia applicata al linguaggio e alla comunicazione, così come dalla forza comunicativa dell’arte sacra, la lettura laica di Giancarlo Cerri del sacro ha stimolato il suo interesse verso l’artista milanese che conosce da diversi anni: “Ho sempre ammirato il suo lavoro e il la sua poetica. Come l’interesse suscitato dagli affreschi presenti nei palazzi e nelle chiese del Feltrino, che inizialmente possono apparire misteriosi con storie e simboli da decifrare ma che man mano si svelano con la loro grande potenza comunicativa, anche l’arte contemporanea, appena trovata la chiave interpretativa e le giuste connessioni, si svela e parla, più spesso alla mente, ma riesce anche ad arrivare con grande immediatezza agli affetti delle persone. Così come accade quando ci si trova davanti ai quadri Giancarlo Cerri.”

Giancarlo Cerri: GIardino d’estate, 1988, olio su tela

Tra le 26 opere in mostra a Milano, quattro sono di arte sacra e una di queste, “Al di là” del 2005 mai esposta sino ad ora. Un’arte sacra non erudita ma diretta, fortemente comunicativa: “La ricerca artistica di Giancarlo Cerri è contraddistinta sin dagli esordi da un evidente rigore, essenzialità e lucidità. Il suo approccio all’astrazione è graduale, lento, fatto per sottrazione. La sua “sosta” presso la croce, incrocio di terra e cielo, è la massima astrazione che si fa concreta. La sua è una meditazione non teologica, ma antropologica, filosofica e spirituale. Lui parla direttamente al cuore. Rispetto ai tre dipinti che portano lo stesso titolo “Nel segno della croce”, nell’opera “Al di là” la visione si fa scomposta, frammentata. È la visione di chi quel corpo lo sta tirando giù e deponendo dalla croce. È una visione che diventa azione.”

Centro Culturale di Milano Largo Corsia dei Servi 4, Milano
Fino al 21 giugno 2024 – Ingresso libero

Orari di apertura Da lunedì a venerdì 10.00-13.00, 14.30-18.00 Sabato 15.00 – 19.00

Informazioni al pubblico 02-86455162 | segreteria@cmc.milano.it

 

Giancarlo Cerri è nato a Milano negli anni Trenta, città in cui da sempre vive e lavora. Ha iniziato a dipingere giovanissimo nella metà degli anni Cinquanta. Dal 1956 al 1976 la sua attività si svolge fra pittura e grafica pubblicitaria.

Dal 1977 si dedica esclusivamente alla pittura, con alcune incursioni nel campo della critica d’arte. Dal 1988 al 1995 è direttore artistico del Centro Culturale De Gasperi di Milano.

Per una grave maculopatia ha smesso di dipingere dal 2005 al 2018. Nel mese di febbraio 2012 ha pubblicato “La pittura dipinta – le mie quattro stagioni”, un volumetto dove egli spiega le sue quattro stagioni di pittore: 1955-1975, figurazione tipicamente italiana con riferimenti alla pittura novecentista in cui prevale la tematica del paesaggio; 1976-1991, periodo informale materico naturalistico, eseguito su tele di vaste dimensioni aventi per tema dominante le “Grandi foreste”; 1992-2005, percorso nell’astrattismo essenziale, opere dipinte con il solo uso di due-tre colori, ovvero le “Sequenze” e “Grandi Sequenze”.

Tra il 2001 e il 2005, dipinge un ciclo di quadri di arte sacra aventi quale principale soggetto la Croce, intesa come simbolo della umana tragica sofferenza.

Le sue ultime mostre, “I quadri dell’orbo” (2019) e “Quando l’orbo ci vedeva bene” (2021), si sono svolta al Centro Culturale di Milano.

GASC | Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei

La raccolta conta più di tremila opere costituita da dipinti, sculture, disegni, ceramiche, vetrate, mosaici. La collezione comprende artisti come Libero Andreotti, Agostino Arrivabene, Kengiro Azuma, Angelo Biancini, Mosè Bianchi, Floriano Bodini, Felice Carena, Aldo Carpi, Felice Casorati, Davide Coltro, Silvio Consadori, Giorgio De Chirico, Gerardo Dottori, Pericle Fazzini, Guido Lodigiani, Trento Longaretti, Giacomo Manzù, Enrico Manfrini, Francesco Messina, Arrigo Minerbi, Mario Raciti, Vanni Rossi, Ettore Scorzelli, Elvis Spadoni, Alberto Sughi, Valentino Vago, Remo Wolf, William Xerra, Giuseppe Zigaina e molti altri.

- Advertisment -

Popolari