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Bellunum Holding, presentata la società pubblica che gestirà i rifiuti urbani della provincia

il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin, il senatore Luca De Carlo, il presidente della Bellunum srl Luca Dalle Mule, e la presidente del Consiglio di Bacino Dolomiti Milena De Zanet. 
Oscar De Pellegrin sindaco di Belluno, Gianpaolo Bottacin assessore regionale, Luca De Carlo senatore, Luca Dalle Mule presidente della Bellunum srl, Milena De Zanet presidente del Consiglio di Bacino Dolomiti

Belluno, 28/06/2024 Un pacchetto di 150.016 utenze domestiche, 15.240 utenze non domestiche, per un valore della produzione di 36,6 milioni di euro, con capitale sociale 1,5 milioni e 288 addetti. E’ il biglietto da visita della Belluno Holding, la società che si occuperà della gestione dei rifiuti urbani della provincia di Belluno. La Belluno Holding nasce dalla capogruppo Bellunum, e i tre gestori provinciali Ecomont, Valpe Ambiente e Ponte Servizi che hanno conferito le loro quote a Bellunum.

Si tratta del primo step di una operazione che si svilupperà in un orizzonte di 15 anni. Con un primo obiettivo della fusione delle quattro società Bellunum, Ecomont, Valpe Ampiente e Ponte Servizi entro quattro anni.

Alla presentazione di stamane, al Park Hotel Villa Carpenada di Belluno, erano presenti tutti i sindaci della provincia e i rappresentanti delle società interessate. Al tavolo dei relatori il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, il senatore Luca De Carlo, il presidente della Bellunum srl Luca Dalle Mule, e la presidente del Consiglio di Bacino Dolomiti Milena De Zanet.

Il sindaco De Pellegrin ha sottolineato l’importanza dell’operazione che ha permesso “di mantenere nel territorio quel che è del territorio, grazie all’impegno di tutti i sindaci”. L’assessore regionale Bottacin ha traccciato una previsione ottimista e raggiungibile, che consentirà entro il 2030 la chiusura delle discariche con conferimento dei rifiuti ai termovalorizzatori (la differenziata dei Comuni bellunesi nel 2022 era dell’84,8% con obiettivo entro il 2030 dell’89% – fonte Arpav). Il senatore Luca De Carlo ha posto l’accento sull’esigenza del cittadino di avere un servizio efficiente, accennando altresì all’esigenza di affrontare la ‘tariffa puntuale’ che oggi penalizza l’infanzia e la 3a età. Luca Dalle Mule, presidente di Bellunum ha affermato la necessità di mantenere la mano pubblica su impianti strategici come questo. Per addivenire alla fusione dei 4 soggetti entro i prossimi cinque anni. Milena De Zanet, presidente del Consiglio di Bacino, ha parlato di un risultato epocale, grazie alla volontà di tutti i sindaci e delle 4 società di convergere su un piano industriale che ha consentito di trattenere il know out, che diversamente sarebbe andato perduto. Con un affidamento di 15 anni e 560 milioni di euro che rimarranno nel territorio. Al termine sono intervenuti alcuni sindaci.

Dunque un’operazione societaria proficua, che ha visto la collaborazione di tutti i Comuni. L’opposizione di un solo Comune infatti ne avrebbe pregiudicato il risultato. Operazione peraltro dettata dalla Legge sulla Concorrenza e dal Decreto di Riordino dei Servizi Pubblici Locali. Nonché disegnata sul modello nazionale, quale quello di RetiAmbiente spa della Toscana, L’operazione ha avuto il benestare della Corte dei Conti.

In particolare, la nuova aggregazione societaria garantisce:

  • la continuità e la qualità di gestione del servizio
  • salvaguarda i soggetti gestori, il personale e l’interesse della collettività
  • assicura la governance ai Comuni
  • avvia fin da subito una ricerca di efficienza e di economie di scala
  • giungerà progressivamente alla fusione per incorporazione delle società controllate

Fondamentale infine sottolineare che tutti i dipendenti dei quattro soggetti gestori continueranno ad operare come attualmente. Così come i cittadini continueranno a vedersi erogato il servizio dal consueto gestore.

La tariffa, attualmente approvata dai Comuni, sarà poi approvata dal Consiglio di Bacino, in quanto nuovo ente territorialmente competente.

 

 

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