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Prima si stabilisce un termine perentorio per la nomina di un responsabile fondamentale per tutte le società ed associazioni sportive pena la esclusione dall’affiliazione alla propria Federazione. A due giorni dalla scadenza arriva la proroga.
Entro il 1 di luglio tutte le società sportive dovevano infatti nominare il Responsabile “Safeguarding Officer”” (ovviamente non si è pensato di trovare una definizione italiana). Una figura calata dall’alto (sono d’accordo però che sia indispensabile averla), partendo dal Coni e poi giù giù alle società e associazioni sportive passando per tutte le federazioni. Senza aver prima pensato di formare compiutamente le società e le eventuali figure preposte ad assumere questo ruolo delicato e di responsabilità.
Il responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati deve garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, ovvero contrastare l’abuso psicologico, fisico e sessuale, la molestia sessuale, la negligenza e l’incuria, l’abuso di matrice religiosa, il bullismo, il nonnismo e cyberbullismo e tutti i comportamenti discriminatori.
Vengono organizzate in questi mesi frenetici ore ed ore di riunioni ed incontri online o in presenza per cercare di capire chi, come, quanto…, inoltre si raccomanda che deve essere figura competente e con esperienza, indipendente, esterna e libera da ogni rapporto con la società. Quindi è partita la corsa ad avvocati, psicologi, esperti nella gestione delle risorse umane o semplicemente persone disponibili. E si sono attivati studi di consulenza e quant’altro per “offrire” i loro servizi.
Esperienza nessuna, costi da inventare per la figura e per produrre il MOCAS – Modello organizzativo e di controllo per le attività sportive oltre che il Codice di Condotta.
Una giungla, nella quale muoversi velocemente per non rischiare la cancellazione dalla propria federazione.
La nostra società si è mossa per tempo, come con solerzia hanno fatto tante altre associazioni e società sportive, individuando la persona con le caratteristiche e le competenze ritenute idonee. Abbiamo effettuato in data odierna la comunicazione del nominativo alla nostra federazione (FIN) e allo CSEN (ente di promozione sportiva a cui siamo affiliati). Il tutto come richiesto e per ottemperare a quanto richiesto entro il tempo perentorio dato.
Come era da immaginarsi, all’ultimo momento (due giorni prima della scadenza), ecco la proroga. Di sei mesi!
Siamo proprio in Italia.
Angelo Paganin – presidente Ondablu Soc. Coop. Sport. Dilett. S.Giustina