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lunedì, Luglio 8, 2024
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Legittimo l’autovelox di via Marisiga. Il Tribunale accoglie il ricorso del Comune di Belluno

Palazzo di Giustizia di Belluno

Via Marisiga ha tutte le caratteristiche di strada extraurbana secondaria, compresa la presenza di banchina laterale, ed è possibile, pertanto, ai sensi del codice della strada, l’installazione di dispositivi di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza del superamento dei limiti di velocità (autovelox) senza il presidio di personale di polizia.

Così il Tribunale di Belluno quale giudice d’appello, con sentenza n. 237/2024, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Belluno, difeso dall’Avvocato civico Paolo Vignola, avverso la sentenza n. 160/2023 del Giudice di Pace che aveva invece negato la classificazione del tratto di via Marisiga come “strada extraurbana secondaria”.

A sostegno della propria pronuncia, il Tribunale ha espressamente richiamato il precedente della Corte di Cassazione n. 5988/2020 sul medesimo oggetto che aveva confermato la sentenza n. 581/2018 dello stesso Tribunale di Belluno.

Il Tribunale inoltre, in accoglimento del motivo d’appello, ha censurato la pronuncia del Giudice di Pace laddove aveva disposto la disapplicazione del decreto del Prefetto di Belluno di autorizzazione all’installazione dell’autovelox in via Marisiga giudicando corretta l’istruttoria tecnico-amministrativa svolta dagli uffici prefettizi. Di conseguenza l’installazione da parte del Comune di Belluno dell’autovelox fisso autorizzato dal Prefetto è del tutto legittima.

Nel corso del giudizio la difesa comunale, a sostegno della legittimità dell’autovelox, aveva anche evidenziato come la pericolosità di via Marisiga giustificasse il controllo costante della velocità degli autoveicoli, considerato l’elevato numero di incidenti anche mortali registrati in quel tratto, mentre la controparte aveva opposto la tesi secondo cui il tasso di incidentalità (un solo incidente mortale rilevato) non era sufficiente a giustificare il provvedimento prefettizio.

Il Tribunale, nell’accogliere la tesi comunale, ha chiarito che “A dispetto del fatto che i sinistri che avvengono su una strada possono essere anche non necessariamente mortali, e come tali essere valutati ai fini della sinistrosità, non si comprende quante vite umane debbano essere consumate prima che la soglia di sinistrosità debba essere ritenuta sufficiente per procedere all’installazione di un dispositivo di controllo”.

Soddisfazione, quindi, da parte del Sindaco Oscar De Pellegrin. “La delicata questione giudiziaria si è conclusa positivamente – dichiara -, è un punto a favore della prevenzione e della sicurezza lungo le strade della nostra Città. Il senso di responsabilità degli automobilisti, la consapevolezza dei rischi e l’indispensabile attività di prevenzione sono gli strumenti che tutti noi abbiamo in mano per azzerare le vittime degli incidenti e rendere le nostre strade sicure per tutti, automobilisti, ciclisti e pedoni”.

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